Nonostante la contrarietà di tante parti del mondo televisivo (e non solo: si pensi ai sanitari, impegnati nel contrasto della pandemia) è arrivato l’ok per l’edizione di quest’anno del Festival di Sanremo. Una scelta discutibile, quella del CTS, che a molti sembra andare nella direzione opposta rispetto a quella prudenza che appare ancora necessaria per contrastare la pandemia. Le cose sono piuttosto evidenti: a quanto pare, gli interessi economici vengono messi davanti alla salute pubblica e all’esigenza di tutelare la collettività. Ai cittadini da mesi, e spesso senza ristori e sostegni adeguati, vengono chiesti sacrifici e rinunce, ma si consentono eccezioni per il Festival di Sanremo che, se rinviato, avrebbe fatto perdere milioni di euro di pubblicità alla RAI.
Ora, comunque, il dado è tratto: quello che è giusto pretendere è che siano rispettati pedissequamente i controlli di sicurezza, per far sì che almeno il Festival della Canzone Italiana non si trasformi in un ennesimo focolaio pandemico.