ISEE 2025: una misura che rischia di penalizzare i più fragili. Serve più chiarezza e trasparenza nei servizi informativi

Con l’entrata in vigore della nuova normativa sull’ISEE 2025, che esclude titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali dal patrimonio mobiliare, le associazioni degli utenti dei servizi radiotelevisivi esprimono preoccupazione per i potenziali effetti negativi di una misura che, pur promossa come vantaggiosa, rischia di aumentare le disuguaglianze tra i cittadini. Se da un lato infatti la norma può permettere ad alcuni contribuenti di rientrare in soglie più favorevoli per l’accesso a bonus e agevolazioni, dall’altro lato genera confusione a causa di un ISEE precompilato non aggiornato e della necessità, per molti, di rivolgersi ai CAF con costi aggiuntivi per ottenere un ricalcolo. Questo cambiamento sembra avvantaggiare chi dispone di liquidità da investire, lasciando indietro chi invece non ha la possibilità di accedere a strumenti finanziari come i titoli di Stato. In questo contesto diventa fondamentale il ruolo dell’informazione radiotelevisiva, che deve garantire ai cittadini contenuti chiari, tempestivi e comprensibili per orientarsi tra le nuove regole e per esercitare i propri diritti senza ostacoli. Le associazioni ribadiscono quindi l’importanza di un servizio pubblico che sia realmente vicino alle persone, capace di spiegare le novità fiscali ed economiche in modo accessibile e trasparente, offrendo strumenti utili soprattutto a chi è più esposto al rischio di esclusione informativa.

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