Il Parlamento europeo ha compiuto un passo epocale per i consumatori e per l’ambiente, adottando una direttiva sul diritto alla riparazione che promuoverà un consumo più sostenibile e una maggiore tutela dei consumatori. Questa riforma, inserita nel quadro del Patto Verde europeo, mira a ridurre i rifiuti, supportare il settore delle riparazioni e rendere le riparazioni più accessibili ed economiche per tutti.
Secondo il relatore del Parlamento, René Repasi (S&D, DE), “il diritto alla riparazione per i consumatori diventa finalmente realtà. Riparare i prodotti sarà più semplice e conveniente rispetto all’acquisto di nuovi prodotti più costosi. Questo rappresenta un traguardo importante per il Parlamento e dimostra il suo impegno a supportare i consumatori nel combattere il cambiamento climatico”.
La direttiva prevede una serie di misure volte a promuovere la riparazione dei dispositivi elettronici e dei beni di consumo, inclusi elettrodomestici, smartphone e altri apparecchi tecnologici. Tra le principali disposizioni:
- Priorità alla riparazione durante il periodo di garanzia legale, se questa è più conveniente o uguale in termini di costo rispetto alla sostituzione del bene.
- Offerta di riparazioni a un prezzo ragionevole, per evitare che i consumatori siano scoraggiati dal richiederle.
- Estensione della garanzia legale a un anno dopo la riparazione del prodotto.
- Possibilità di richiedere riparazioni anche dopo la scadenza della garanzia.
- Offerta di dispositivi sostitutivi durante il periodo di riparazione.
- Opzione di acquistare un’unità ricondizionata in caso di dispositivo irreparabile.
Queste misure, insieme ad altre, mirano a rendere le riparazioni più convenienti, accessibili e trasparenti per i consumatori, incoraggiando un consumo più sostenibile e riducendo l’impatto ambientale dei rifiuti elettronici.
Una volta formalmente approvata dal Consiglio e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepire la direttiva nel diritto nazionale. Si tratta di un importante passo avanti per i consumatori europei e per la protezione dell’ambiente, e dimostra l’impegno dell’Unione europea verso un’economia più circolare e sostenibile.