La stagione di “The Voice”, il talent che la Rai contrappone a “Le Iene”, si avvia verso la conclusione. I risultati, in termini di ascolti, sono stati ottimi: nella puntata del 28 maggio la sfida canora ha ottenuto uno share del 15,74%, sottraendo più di 500.000 spettatori a “Le Iene”, che chiude la stagione con uno share del 10,94%. Insomma, quest’anno lo show della rete pubblica sembra riscuotere maggiore successo rispetto alla scorsa edizione.
Le voci critiche, però, non mancano: l’ottimo risultato di audience del talent, infatti, non sembrerebbe dovuto ad una elevata qualità musicale né televisiva. In molti, infatti, sottolineano come la distanza con “X-Factor”, da tempo migrato sulle ambite frequenze di Sky, sia ancora considerevole; specialmente, si evidenzia, in termini di qualità musicale.
Come si spiega, allora, il risultato di “The Voice”? Con ogni probabilità occorre chiamare in causa la bravura degli autori, che, a partire dalla scelta dei giudici (Raffaella Carrà, Noemi, Piero Pelù, J-Ax), hanno saputo attrarre un pubblico giovane e social, dinamico e molto attivo sulla rete; senza dimenticare, poi, la partecipazione di Suor Cristina, la religiosa – a detta di alcuni, nemmeno troppo brava – che ha scatenato la curiosità (e le critiche) dei telespettatori. A questo punto, e in previsione dei nuovi duelli del prossimo anno, la domanda è sempre la stessa: