L’Intelligenza Artificiale non Basta: I Consumatori Esigono di Più Prima di Acquistare
Questo l’appello ai produttori: non è sufficiente etichettare un prodotto come “potenziato dall’Intelligenza Artificiale” per convincere i consumatori a comprarlo. L’uso eccessivo e a volte improprio di questa etichetta ha generato una crescente sfiducia nei confronti dell’AI, con i consumatori sempre più attenti e critici verso le reali utilità offerte da queste tecnologie.
Un’indagine pubblicata recentemente sulla rivista Journal of Hospitality Market and Management evidenzia come, in numerosi casi, l’etichetta “AI” non solo non stimoli l’interesse all’acquisto, ma lo riduca. I partecipanti alla ricerca, infatti, hanno dimostrato una minore propensione ad acquistare prodotti etichettati come “artificial intelligence” rispetto a quelli semplicemente descritti come “high-tech”. Questo fenomeno è indicativo di una saturazione del mercato e di una crescente consapevolezza da parte dei consumatori, che non si lasciano più convincere facilmente da slogan tecnologici se non supportati da vantaggi concreti e percepibili.
Solo il 30% degli intervistati in un sondaggio condotto da Cognizant su mille consumatori statunitensi ha dichiarato di fidarsi dell’intelligenza artificiale generativa. Questo dato evidenzia una crescente diffidenza, che deriva in parte dalla percezione che l’AI sia sovrautilizzata e in parte dalle preoccupazioni legate alla privacy e alla gestione dei dati personali da parte dei grandi colossi tecnologici.
Per conquistare la fiducia dei consumatori, i marchi devono cambiare approccio. È fondamentale spiegare chiaramente come l’intelligenza artificiale migliora specificamente un prodotto e quali vantaggi reali essa offre, soprattutto in settori dove la sua utilità non è immediatamente evidente. Ad esempio, l’AI può risultare superflua o addirittura intimidatoria in prodotti di uso quotidiano come un tostapane o un aspirapolvere, se non se ne comprendono i benefici concreti.
L’uso diffuso e talvolta indiscriminato dell’etichetta “AI” potrebbe rappresentare una minaccia per i marchi, specialmente in un contesto dove la fiducia dei consumatori è già fragile. Le aziende devono affrontare la sfida di comunicare con maggiore trasparenza e onestà, evitando di cadere nella trappola del “tutto AI”, che rischia di alienare i consumatori piuttosto che attirarli.
l’Austria e la Germania, dove la canapa è legale e regolamentata, diventano sempre più attraenti. Tuttavia, per molte piccole aziende agricole, trasferirsi all’estero rimane un’opzione irraggiungibile.