Il termine per richiedere il nuovo bonus per genitori separati, divorziati e/o non conviventi è stato prorogato a martedì 2 aprile. L’Inps ha comunicato che il 31 marzo, originariamente previsto come termine, cade in un giorno festivo, pertanto è stato posticipato. La finestra per presentare le richieste è stata aperta il 12 febbraio e si chiuderà il 2 aprile. Per fare domanda, è necessario autenticarsi sul portale dell’Inps e utilizzare il servizio “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento”, disponibile nella sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”.
Il beneficio è destinato ai genitori con reddito non superiore a 8.174 euro, che nel periodo dell’emergenza Covid vivono con figli minori o maggiorenni con handicap grave e non hanno ricevuto l’assegno di mantenimento per inadempienza dell’altro genitore. Il bonus viene erogato in un’unica soluzione fino a un massimo di 800 euro mensili, per un massimo di dodici mensilità. Spetta a coloro il cui altro genitore ha cessato, ridotto o sospeso l’attività lavorativa per almeno novanta giorni dall’8 marzo 2020 o ha subito una riduzione del reddito del 30% rispetto al 2019.
L’erogazione del beneficio sarà effettuata dall’Inps previa verifica dei requisiti di legge da parte del Dipartimento per le politiche della famiglia.
30 aprile
Dal 1° aprile, fine dello smart working obbligatorio: cosa cambia per continuare a lavorare agilmente
A partire dal 1° aprile, nel settore privato non ci saranno più criteri di priorità nell’accesso al lavoro agile, che sarà determinato dal datore di lavoro in base alle proprie esigenze. Torna ad essere centrale l’accordo tra datore di lavoro e dipendente, con il lavoro agile sempre più considerato un elemento attrattivo per le imprese desiderose di mantenere e attrarre talenti. Molte aziende hanno delegato la disciplina del lavoro agile agli accordi collettivi aziendali, che stabiliscono i giorni in cui i dipendenti lavorano in presenza e quelli in cui lavorano da remoto.
Nel settore del credito, ad esempio, il gruppo Intesa Sanpaolo ha anticipato questa tendenza con un pacchetto di flessibilità che include orari flessibili, smart working fino a 120 giorni all’anno (140 in specifiche aree) e la possibilità di distribuire l’orario su 4 giorni anziché 5.
Nella pubblica amministrazione, la possibilità di lavoro agile per i lavoratori fragili si è conclusa il 31 dicembre scorso, dopo la mancata proroga della disposizione contenuta nella Legge di Bilancio del 2023. Tuttavia, una direttiva del ministro Paolo Zangrillo consente ai dirigenti di individuare misure organizzative attraverso accordi individuali per proteggere i lavoratori più esposti a rischi per la salute, mantenendo la flessibilità dello svolgimento della prestazione lavorativa. Anche se il diritto al lavoro agile per i lavoratori fragili è scomparso, resta il dovere dei dirigenti di adottare misure adeguate per garantire la protezione dei dipendenti senza ignorare l’impatto su continuità e qualità dei servizi pubblici.
2 aprile
Social e minori. L’Agcom chiede garanzie per l’età
L’AGCOM avvia la consultazione pubblica sulle modalità di verifica della maggiore età da parte dei gestori di siti web e dei fornitori delle piattaforme di condivisione video. La consultazione, della durata di 30 giorni, segue il parere preliminare del Garante per la protezione dei dati personali. Il sistema di garanzia dell’età, denominato “age assurance”, sarà implementato dai fornitori di piattaforme di condivisione video che operano in Italia, in conformità al decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, convertito dalla legge n. 159 del 15 novembre 2023 (decreto Caivano). L’obiettivo è assicurare un livello di sicurezza adeguato, minimizzando la raccolta dei dati personali e rispettandone la riservatezza. Il documento messo in consultazione comprende una panoramica del quadro normativo europeo e nazionale e le valutazioni dell’AGCOM sulle modalità tecniche e di processo per garantire la maggiore età degli utenti. Tra i principi guida, vi sono la proporzionalità nell’utilizzo degli strumenti di verifica dell’età, la protezione dei dati personali, l’intervento di soggetti terzi indipendenti per l’accertamento dell’età, la sicurezza informatica, la facilità d’uso dei sistemi, l’inclusività, la trasparenza, la formazione e informazione dei minori e la gestione dei reclami. L’AGCOM valuta anche l’efficacia del sistema proposto in relazione alle diverse tipologie di contenuti e servizi che potrebbero interessare i minori.