Giovani Italiani Favorevoli al Ritorno dell’Energia Nucleare, durante l’incontro “Nucleare, si può fare?” della Intelligence Week, è emerso da un recente sondaggio condotto da SWG che i giovani italiani si mostrano più favorevoli al ritorno dell’energia nucleare nel Paese rispetto agli over 55. Questa tendenza indica una differenza significativa di approccio tra le diverse fasce di età, con il 63% dei giovani favorevoli rispetto al 47% degli ultracinquantacinquenni.
Il sondaggio ha coinvolto una vasta gamma di partecipanti, rivelando che tra il 49% e il 55% degli intervistati complessivi si dichiara favorevole all’utilizzo delle nuove tecnologie nucleari in Italia. Il 26% si è espresso contrario al nucleare in qualsiasi forma, mentre il 20% si è schierato in modo deciso a favore del ritorno dell’energia nucleare nel Paese. La maggioranza, pari al 54%, si dimostra aperta a valutare la possibilità di beneficiare di queste tecnologie.
Le discriminanti principali per l’opinione favorevole riguardano la distanza delle centrali nucleari dalle abitazioni e la prospettiva di un reale risparmio in bolletta. Interessante notare che se i costi dell’energia in bolletta si dimezzassero, la percentuale di favorevoli salirebbe al 68% del campione totale.
Il quadro generale sembra essere influenzato dall’approccio di neutralità tecnologica delle nuove generazioni di italiani, distanti temporalmente dagli eventi di Chernobyl del 1987. Questi giovani sono legittimamente preoccupati per il riscaldamento globale e vedono nel nuovo nucleare una fonte sicura, affidabile ed economicamente competitiva nel lungo periodo. A livello europeo, esempi come i Verdi finlandesi dimostrano che non mancano sostenitori bipartisan delle opportunità offerte dal nuovo nucleare, capace di integrarsi con il gas e, in futuro, l’idrogeno per compensare le fonti rinnovabili rendute discontinue da eventi naturali.