Il bel tempo ed il caldo contribuiranno ad affollare le spiagge italiane, per una prova generale d’estate.
Ma brutte sorprese attendono gli italiani sotto l’ombrellone, nel 2022 i costi registrano aumenti medi tra il 4% e il 5%, ma con picchi del 12-13%.
Per garantire la sicurezza dei cittadini, i gestori degli stabilimenti possono attenersi alle nuove linee guida per la ripresa delle attività economiche, secondo le quali indossare la mascherina e il possesso del green pass non saranno più vincolanti ai fini dell’accesso agli stabilimenti.
Il distanziamento tra gli ombrelloni sarà tale da garantire una superficie di almeno 7,5 m² e non più di 10 m², fatta eccezione per alcune regioni come l’Emilia-Romagna e il Molise che hanno scelto misure più restrittive rispetto al resto d’Italia.
Anche sedie a sdraio e lettini nei settori senza ombrelloni si avvicinano: il metro di distanza a cui ci eravamo abituati non dovrà più essere garantito. Rimane, invece, per i gestori degli stabilimenti l’obbligo di disinfettare le postazioni a ogni cambio di clienti.
Nonostante ciò i costi aumentano, e con essi cresce il sospetto, in alcuni casi, di voler recuperare i mancati guadagni delle ultime due stagioni.
Nel dettaglio, crescono il costo della sdraio, dell’ombrellone e dell’abbonamento giornaliero. La ristrettezza dei bilanci familiari spinge i cittadini ad optare per fruizioni più brevi e meno onerose di tali servizi: sempre meno scelgono abbonamenti mensili o stagionali (i cui prezzi infatti scendono rispettivamente del -2% e del -5%). Tra i nuovi servizi crescono i costi per la tenda e il gazebo.
Aumenti che si aggiungono a quelli dei prezzi del carburanti dovuti alla crisi bellica e aggravati dalle speculazioni in atto.
Tutti questi fattori incideranno sulle scelte in tema di vacanze degli italiani, i cui bilanci sono già duramente messi alla prova dai forti rincari (soprattutto nell’ambito energetico e alimentare), costringendoli a rinunce, oppure a vacanze “mordi e fuggi” ed opzioni low cost.
Progetto finanziato dal Mise, Legge 388/2000 Anno 2021