Nel 2021 la Polizia di Stato ha rilevato 18mila casi di furto di credenziali per accesso ai sistemi di home banking, di numeri di carte di credito, di chiavi private di wallet di cryptovalute.
Purtroppo anche i fenomeni di sextortion sono aumentati del 54% rispetto al 2020 e il revenge porn del 78%; gli agenti hanno trattato oltre 500 casi denunciando oltre 1.400 persone. Mentre nel settore del financial cybercrime, nel 2021 si sono registrati 126 attacchi informatici ai sistemi finanziari di grandi e medie imprese, per un ammontare complessivo di oltre 36 milioni di euro sottratti attraverso frodi telematiche, 17 milioni dei quali recuperati dagli investigatori.
Per quanto riguarda, invece, i fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate per carpire illecitamente dati personali e bancari, si è rilevato un incremento del 27%, per un totale oltre 18mila casi di furto di credenziali per accesso ai sistemi di home banking, di numeri di carte di credito, di chiavi private di wallet di cryptovalute.
Oltre all’aiuto concreto dei nostri sportelli sul territorio e on line, di seguito linee guida che possano aiutare a difendere i consumatori dalle truffe on line
1.Nessuna Banca o Società (sia essa di gestione di carte di credito, sia essa di spedizione, ecc.) chiede, attraverso email, sms, whatsapp o telefonicamente i dati personali del cliente.
2.l’indirizzo dal quale proviene la mail fraudolenta non è quello ufficiale dell’Istituto di credito o della Società alla quale si vorrebbe attribuire e del quale viene riprodotto, spesso in modo perfetto, il logo.
3.L’oggetto della email è, spesso, generico, scritto in lingua inglese o appare come risposta ad una email precedente.
4.Nella email fraudolenta, non viene, quasi mai inserito il nome e cognome del destinatario, ma sono utilizzati locuzioni standard come “Gentile cliente”, “Egr. signore” e così via.
5.Nel testo della mail sono presenti errori di ortografia e di grammatica. Ad esempio: molte parole sono privi di accenti, di lettere o sono unite con quelle successive; l’italiano, in alcuni passaggi, è poco comprensibile.
- Anche la formattazione del testo risulta poco precisa.
- Le mail (phishing), gli sms (smishing) e le telefonate (vishing) fraudolenti, nel proprio contenuto, paventano, qualora non si inseriscano i dati richiesti, un danno economico, il blocco del conto corrente, della carta di credito o di un pacco in attesa di consegna. In altri casi, l’inserimento dei dati è richiesto per riscuotere vincite o beneficiare di offerte irrinunciabili.
- Le email, gli sms ed i whatsapp fraudolenti contengono l’indicazione di un link di rimando ad un sito che, sebbene spesso identico o molto simile a quello della Banca o della Società per le quali i truffatori si spacciano, non è, invece, quello ufficiale.
9.Spesso le email pervenute dai phisher ricadono tra la posta indesiderata.
10.Per evitare di cadere vittima di una truffa informatica si consiglia di:
– non aprire e cancellare immediatamente email, sms e whatsapp sospetti;
– non intrattenersi in conversazioni telefoniche con soggetti/istituti/enti ed in particolare con coloro che richiedano di effettuare operazioni o inserire o fornire i propri dati personali e/o i propri codici di accesso;
– non fornire mai i propri dati personali, codici di accesso ed informazioni private;
qualora si è, effettivamente, clienti della Banca o della Società della quale si è ricevuto telefonate, email, sms o whatsapp sospetti, telefonare o contattare, tramite i canali ufficiali, la detta Banca o Società.
11.Qualora si sia rimasti vittime di truffe on line: bloccare, immediatamente, il proprio conto corrente e la propria carta di credito, comunicare l’accaduto al proprio istituto di credito e sporgere denuncia alla Polizia Postale.
Finanziato dal MiSe. Legge 388/2000 – ANNO 2020